Dylan Dog n. 16 : Castello della paura / Dylan Dog n. 17 : La dama in nero

























"Il castello della paura" e "La dama in nero" rappresentano fin ora la storia più lunga mai scritta in un albo mensile di Dylan Dog.


Il soggetto e la sceneggiatura sono del mitico Sclavi dei tempi d'oro mentre i disegni sono ad opera di Montanari & Grassani. Ci si può rendere conto come questa storia parta gia con ottimi requisiti di base che non tradirà in nessun momento fino alla conclusione.

La trama è molto vicina ad una Agata Christie dei "Dieci piccoli indiani".
Nel castello di Blendings si riuniscono gli eredi di Harold, il suo proprietario, dopo che la servitù lo trova stecchito senza pelle nè muscoli sul cranio. Morte misteriosa? Neppure tanto visto che l' antica maledizione della "dama in nero" perseguita la nobile e decaduta famiglia Blendings da generazioni. Ogni capofamiglia Blendings che si rispetti viene sempre trovato morto senza pelle ne muscoli sul cranio da decenni.
I quattro eredi sembrano preoccuparsi più per il patrimonio enorme dello zio (scoperto a sorpresa alla lettura del testamento) che a rimanere una settimana nel lugubre castello secondo la maligna clausola delle volontà del defunto. Così i giorni passano e gli eredi diminuiscono. Strane morti si susseguono di sala in sala e il mistero si complica. La tensione è alta ma ventidue milioni di sterline sono una buona camomilla. Nessuno scappa dal castello e la dama in nero colpisce sempre più spesso fino al gran finale tutto da scoprire.

Questa in soldoni la storia. A mio parere una delle più belle, meno tristi (una rarità conoscendo Sclavi) più ricca di suspence. I disegni conferiscono un ambientazione eccellente che si addice alla perfezione alle scene. I personaggi sono differenti modelli contrastanti fra loro, tutti diversi provenienti da diverse realtà anche se tutti assetati di soldi (e nel caso del gentilsesso assetate di Dylan come sempre), un critica non da poco a stereotipi di vita inglesi e americani si può fiutare ovunque nel testo.

L'esperimento della storia lunga (e forse per questo più curata) ha perfettamente funzionato e a mio parere non bisogna lasciarsi scappare l'occasione di avere questi numeri nella propria collezione.

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