Dylan Dog Color Fest 4


La bellissima copertina di Silver che vedete qui sopra, fa da apripista ad un albo indefinito e indefinibile. Nulla in confronto ai primi tre Color Fest, purtroppo, l’albo si colloca in una terra di mezzo tra lo “Humor” sbandierato (forse esageratamente) sotto la testata e il “noir” a cui siamo più abituati. Il brutto è che il prodotto in definitiva è un ibrido informe che non mi riempe di gioia, incapace di costituire una vera e propria “tematizzazione”. Secondo me per definirlo “Humor” con tanta insistenza bisognava far sì che tutte le storie fossero moooooolto più umoristiche. (More info sull’albo: Dylan Dog Color Fest Humor)

Detto ciò, recensiamo:
Manichini
Soggetto e Sceneggiatura
: Tito Faraci
Disegni: Giorgio Cavazzano
Colorazione: Luca Bertelè e Manuela Nerolini
Una storia davvero simpatica, degna dei migliori “Topolino”, l’unica davvero umoristica, impreziosita dai disegni di Cavazzano, sicuramente i migliori dell’albo e i più azzeccati (insieme alla copertina di Silver) per il tema “Humor”. Un soggetto estremamente semplice, è vero, ma una sceneggiatura davvero carina con una buona caratterizzazione dei personaggi. Le firme, d’altronde, erano una garanzia!
Spendo anche una parola di lode per la prima vignetta della tavola di pagina 28: bellissima.
Una curiosità… (spoilerosa): L’ultima tavola contiene la morale dell’albo… in svedese! Nella blogosfera ciò è stato ribattezzato come “Il segreto della fidanzata svedese di Dylan Dog”. Qui di seguito, (ma in bianco per rispetto di chi non l’avesse ancora letto), ecco la traduzione fornita da Google Translate e riadattata da me; basta evidenziarla con il mouse per leggerla.
E qui finisce la storia. Bisogna accontentarsi di questo, cari lettori. E poteva andare peggio!
Ma per fortuna, è altamente improbabile che siate svedesi. E di fatto tutto ciò non ha una spiegazione…
Perchè se così fosse, la vita sarebbe molto triste.

Una situazione pesante
Soggetto e Sceneggiatura
: Lorenzo Bartoli
Disegni e Colorazione: Massimo Carnevale
Poco umoristico il tratto, per nulla la storia. Una bella storia, davvero, ma fuoriluogo in quest’albo. Ci avrei visto storie più brillanti e più simpatiche, come ho già detto. Inutile, poi, “sprecarci” Massimo Carnevale che si sta rivelando uno dei migliori disegnatori sulla serie regolare mentre qui… Non ci sta proprio.
Nient’altro da dire qui, purtroppo e anzichenò…

Morire dal ridere
Soggetto e Sceneggiatura: Bruno Enna
Disegni: Fabio Celoni
Colorazione: Fabio D’Auria
A differenza della precedente, questa storia è assolutamente azzeccata. Si tratta davvero di un Dylan Dog in versione Humor. Una storia a cavallo tra il serio e il faceto con disegni bellissimi e una trovata finale a dir poco… Esplosiva (in tutti i sensi). I disegni sono fantastici perchè comprendono insieme il ritorno del Celoni che fu di “PK” con un’esplosivo Celoni dylaniato in versione colorata. Gradevolissimo l’intreccio di barzellette messo in scena dal buon Enna. Non sarà una storia molto umoristica, dato il finale e non farà davvero “morire dal ridere”, ma di certo qualche sorriso me l’ha strappato!

La lettera bianca
Soggetto e Sceneggiatura
: Giovanni Gualdoni
Matite: Corrado Mastantuono
Chine: Stefano Intini
Colorazione: Nicola Pasquetto
Angosciante, angosciantissima. E i disegni di Mastantuono in versione Topolinia non si capisce se non fanno altro che peggiorare la situazione facendoti affezionare da subito al professore. Un ottimo soggetto che, però, mi sarei speso sulla serie regolare facendo respirare di più la sceneggiatura che risulta stretta nei tempi e, soprattutto, non è per niente definibile umoristica. Una bella storia in un albo sbagliato, come la seconda.
…Tirando le somme…
…non si sa cosa dire. Si è in parte delusi dall’inesattezza della definizione “Humor”, in parte, invece, si gioisce delle storie lette.


0 commenti: